
«Culla, roba da Medioevo»
Pioggia di critiche sul progetto per i neonati abbandonati
EMPOLI. Viene inaugurata stamani la "Culla per la vita", una riedizione delle ruota degli esposti che nei secoli scorsi fuori degli orfanotrofi accoglievano i neonati che venivano abbandonati dalla madre. L'iniziativa è della Misericordia che terrà la culla al centro servizi dell'associazione, in via Cavour 43. Ma l'idea di contrastare gli abbandoni di neonati sta suscitando molte polemiche: dalle donne medico alle associazioni, ai partiti politici. A Caterina Masini, ginecologa libera professionista a Certaldo, non piace quest'iniziativa. «Non è un progetto cattivo - spiega - serve a migliorare la situazione, vuol evitare situazioni di pericolo, può essere anche un'opportunità. Ma abbiamo un arretramento sociale e culturale che ripropone la gravidanza che viene vissuta come vergogna e non viene tutelata». Esiste, invece, grazie alla Regione «il parto in anonimato, il progetto "Mamma segreta" - spiega - che prevede per le mamme che non hanno la possibilità di tenere i figli di essere tutelate tutta la gravidanza, non rischiare niente, poter partorire in ospedale, con assistenza necessaria e poi non avere il riconoscimento legale del figlio». «Questa iniziativa salvaguarda la vita - aggiunge - mentre la culla nasconde la gravidanza, deve rimanere tutto segreto anche all'atto di donare una vita. Io penso che ci deve essere un impegno maggiore per far conoscere l'iniziativa "Mamma segreta"».Sulla "Culla per la vita" è intervenuto anche il Partito dei comunisti italiani bollando l'iniziativa come un "ritorno al Medioevo". «Questa vergognosa iniziativa non è altro che un'ulteriore occasione per perpetrare il rinnovato attacco all'autodeterminazione delle donne attraverso pratiche sottili e pericolose che mettono a repentaglio diritti acquisiti - spiega Paolo Gaccione per il Partito - proprio in questa occasione, a noi piace sottolineare che il diritto all'aborto è un diritto proprio delle donne e che soltanto loro possono esercitare, dato che si fonda sulla differenza biologica e sulla loro capacità riproduttiva. Qualsiasi discorso sulle pari opportunità tra uomo e donna, quindi, è vano e illusorio se si impedisce alle donne di controllare la loro capacità riproduttiva, compreso il ricorso all'aborto in caso di gravidanza non desiderata».
Il Csa Intifada parla di oscurantismo. «È un pacco che ci riporta indietro, nel medioevo più oscurantista: una ruota degli esposti, dove abbandonare i neonati - spiega il Csa - una soluzione all'avanguardia, insomma, in linea con i tempi e con la società. Per evitare gli aborti, perché l'obiettivo è solo e soltanto questo, viene proposta una soluzione che fra un po' avrà quasi mille anni. È un ulteriore attacco ai diritti di scelta, di autodeterminazione e di libertà delle donne in tema di maternità. È altrettanto evidente la considerazione della donna solo come contenitore, un'incubatrice». Proteste anche dai Cobas.
da " Il Tirreno_Empoli" 8 dicembre 2010
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ennesima dimostrazione di come chi si prodiga a sostegno della vita, incontri la feroce opposizione dei promotori di morte.