domenica 25 aprile 2010

Politica, una questione di tifo calcistico

Da Forza Nuova Pisa

Ormai è palese. In Toscana avere simpatie politiche più o meno forti per un partito anzichè per un altro è pura questione di tifo di stile calcistico. Si tiene ad una squadra perchè ci piace il colore della maglia o perchè seguiamo l' esempio paterno, votiamo un partito perchè ha un bel logo o perchè è tradizione di famiglia. Solitamente ci si affeziona al club calcistico che, nel momento della nascita dell' interesse verso il calcio, è di fatto il club vincente del momento. Si diventava torinisti nel dopoguerra, juventini negli anni '80, milanisti negli anni ' 90, interisi oggi. La politica subisce la stessa sorte ma con l' unica differenza che la maglia ha lo stesso colore da 65 anni. Questione di ideali si potrebbe ribattere, forse decenni fa ma non oggi; oggi assistiamo a classi borghesi e liberal capitaliste sfoggiare con ferocia la falce e il martello. Propagandare il comunismo, almeno in privato, o non criticarlo apertamente come invece dall' altra sponda qualcuno fa con il fascismo. Come è possibile? Come è possibile che appartenenti a classi sociali annientate dal comunismo poi lo propongano come modello di vita? Accetterebbero di cedere allo Stato la totalità dei loro averi e di dividere in parti uguali i loro guadagni col resto del popolo? Neanche per idea. Anzi, spesse volte sono propio loro i più avidi custodi dell' istituzione della propietà privata, la propia. Oppure esiste la tradizione familiare, tra l' altro l'unica tradizione che concepiscono come tale, quella sì che va tramandata. Sono contro Berlusconi perchè dicono che rappresenta il "padrone" e poi votano Colanninno. Le distanze fra FORZA NUOVA e Berlusconi sono ormai siderali ma nonostante questo si deve ammettere che il Cavaliere questo aspetto della politica italiana lo aveva già intuito nel 1994, non a caso il parito lo chiamò "FORZA ITALIA".